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Visual Marketing: cos’è e perché è così importante?

I gadget, spesso, vengono considerati come oggetti prettamente inutili, carini da vedere, ma con scarsa utilità e possibilità di successo nell’ambito del business. Questa assurda mentalità, però non tiene conto di un fattore fondamentale che gira attorno a questi prodotti: il visual marketing.

Di cosa si tratta? Ve lo spieghiamo subito.

È una disciplina volta all’analisi e allo studio del rapporto che intercorre tra oggetto e contestualizzazione visuale dell’immagine stessa; pone al centro della ricerca critica la capacità di un oggetto qualsiasi, di essere completamente il fulcro della comunicazione visiva.

Il prodotto con la sua storia, il suo significato e il suo messaggio, fattori inscindibili che si fondono dando vita a una componente in grado di raggiungere direttamente il pubblico, influenzandone, addirittura, le scelte.

Si tratta di un vero e proprio codice interpretativo che rappresenta il modo in cui il mondo percepisce il prodotto in questione.

Si tratta di una branca del marketing maggiormente utilizzata nell’ambito della moda, dell’arte e del design.

Viene studiato l’oggetto  in quanto tale, ma anche in quanto manifestazione comunicativa derivata dall’interazione con l’ambiente circostante e con lo scopo che si vuole raggiungere.

Susan Sontang afferma che l’oggetto non è interessante e degno di essere studiato in quanto tale, ma nella sua più completa rappresentazione. Tramanda il risultato di una serie di pensieri, riflessioni e azioni che toccano direttamente l’essenza stessa del prodotto.

In definitiva, il suo vero significato sta negli occhi di chi lo guarda.

Il tempo, gli anni, gli studi e i cambiamenti, hanno portato a modellare un po’ queste definizioni, orientando l’attenzione non più sul mero significato intrinseco dell’oggetto, ma sulla sua messa in scena, portandolo a essere altro in se stesso.

Il Visual Marketing in conclusione, rappresenta un punto di contatto tra le discipline di: economia, leggi della percezione visiva e psicologia cognitiva. In una realtà in cui ormai si è governati da monitor, da prodotti accessibili online e da un mondo in grado di essere esplorato attraverso i social, pc, smartphone e tablet.

 

Visual Marketing, perché è così importante?

 

C’è da dire che uno dei modi più efficaci per comunicare è quello legato alle immagini. Siano esse stesse tattili e oggettistiche, che digitali poco importa, basta che il nostro occhio possa essere attirato e conquistato al fine di farci compiere un’azione.

Il contatto visivo amplifica il contenuto e il significato viene mostrato nudamente, senza filtri, o tante lettere, parole e spiegazioni lasciando libero spazio alle singole interpretazioni.

Vi è una vera e propria immediatezza nella comunicazione, che si ha perché l’oggetto viene visto e individuato in tutta la sua completezza.

Non c’è nulla da fare, il linguaggio visivo va a toccare la parte più artistica, sensibile ed emotiva di ognuno di noi, trasformando il messaggio che si vuole comunicare in forte, incisivo e totale.

Solletica i nostri sentimenti, il contenuto è più profondo perché va a toccare tutte le corde intellettive che associano collegamenti, concetti, ed esperienze, dandoci modo di rendere propria una determinata immagine.

Insomma, nonostante spesso si tendano a dare per scontate molte cose, come l’impatto visivo o l’avere a che fare con oggetti apparentemente inutili, banali e privi di qualsiasi tipo di significato, occorrerebbe pensare che dietro a quel gadget, è già partita una fase di assorbimento e immagazzinamento dell’immagine volta a una specifica azione.

Attirare l’attenzione, è questo lo scopo, ai fini di ottenere il successo desiderato o la vendita sperata.

 

Qualche esempio

 

In questo post avevamo accennato del potere dei gadget volto alla realizzazione della Brand Awareness, affermando dell’esistanza di una relazione che intercorre tra la presentazione dell’oggetto, l’impatto visuale e l’azione conseguente presente dietro al prodotto utilizzato, legato alla creazione dell’interesse nei confronti dei potenziali clienti.

Dietro a tale strategia, c’è proprio il visual marketing, lo studio dei bisogni, necessità e desideri del pubblico unito alla creatività e all’analisi dell’oggetto/immagine nella sua contestualizzazione.

La comunicazione rappresentativa del gadget contribuisce a far entrare in sintonia con il brand chi lo riceve, attivando la sensibilità e le corde emotive che, in un secondo momento, possono far riportare alla mente sensazioni, emozioni e ricordi volti all’azienda o all’artefice di tale oggetto.

Perché non si tratta solo di kit da scrivania o di una penna personalizzata, ma di quello che possono raccontare, che rappresentano e di tutto ciò che si racchiude dietro alla raffigurazione stessa.

Un’azienda senza gadget, è un’impresa anonima, fredda, poco comunicativa e decisamente poco propensa al voler diffondere i propri valori, ideali e obiettivi.